Val di Treu : il perché di questo nome …
Ci sono dei paesaggi che rimangono inalterati per decenni, altri che cambiano nel corso del tempo; il loro aspetto varia perché generazioni che si susseguono creano nuovi sistemi di agricoltura, nuovi modelli di vita.
La valle e le colline che circondano il territorio ove ha sede questa Associazione, nel Comune di Castell’Alfero, fin verso il finire degli anni settanta , erano coperti da rigogliose vigne di barbera ed ogni vigna aveva il suo “treu” (letto alla francese).

E’ un recipiente in cemento di forma cilindrica, con capacità variabile  dai 100 ai 500 litri e oltre; in esso si realizzava un’emulsione composta da: acqua, solfato di rame e calce come aggregante, conosciuto anche come “bordolese”.

Era l’anticrittogamico che tutti i vignaioli conoscevano  ed utilizzavano. Durante l’ultima guerra poiché era difficile procurarsi i cristalli di solfato di rame, i contadini  creavano il solfato mettendo in un recipiente di vetro dei pezzi di rame di recupero e versandoci sopra dell’acido solforico. Il giorno prima dell’irrorazione delle viti occorreva lasciare sciogliere il  solfato (solitamente contenuto in un sacchetto di liuta) nell’acqua del “Treu”. Il giorno successivo si aggiungeva calce in polvere e si creava l’emulsione: poi irroratrice in spalla ed avanti e indietro nei filari “ er tirase “…….

Molti Treu ora si trovano nei boschi, là dove un tempo c’erano i filari , lungo le strade “ er carsà “ che l’Associazione Val di Treu ha recuperato, trasformandoli in suggestivi percorsi per Trekking, Nordic Walking e Mountain bike.